Capsulite adesiva: cause, sintomi e terapie efficaci.
Capsulite adesiva: che cos’è? Quali sintomi?
I sintomi generalmente si presentano in maniera lieve facendo sottovalutare il problema. E’ però una patologia progressiva invalidande che peggiora col tempo. È una condizione dolorosa caratterizzata da lunghi tempi di recupero se non affrontata precocemente.
Il dolore inizia in maniera lieve e graduale, può irradiarsi lungo il braccio, arrivare fino al gomito o, addirittura, fino alla mano. Chi soffre di capsulite adesiva solitamente riferisce un dolore che tende ad intensificarsi nella ore notturne con difficoltà nell’addormentamento.
Cause ed evoluzione della patologia
Nel tempo quello che però è emerso con certezza da molti studi scientifici è che patologie sitemiche come il diabete, le disfunzioni tiroidee, le malattie metaboliche o autoimmuni predispongono allo sviluppo di questa conzione, soprattuto nelle donne con età compresa fra i 35 e i 50 anni.
La capsulite adesiva solitamente ha un andamento suddivisibile in 3 fasi:
- Fase di infiammazione (dolorosa): caratterizzata da forte dolore, che limita i movimenti anche se risultano essere ancora possibili da eseguire (dai 2 ai 9 mesi).
- Fase di rigidità progressiva: perdita massima dell’articolarità, si riduce notevolmente la possibilità di eseguire anche movimenti quotidiani (dai 4 ai 9 mesi).
- Fase dello “scongelamento”: la spalla comincia a recuperare la mobilità, che può essere totale o parziale (dai 6 mesi ai 2 anni) anche se spesso c’è una compromissione dell’articolazione.
Capsulite adesiva: come fare la diagnosi?
La diagnosi della capsulite adesiva attualmente è prettamente clinica attraverso una visita ortopedica eseguita da uno specialista dedicato a questa articolazione. Il medico visitando il paziente verifica la mobilità dell’articolazione e la capacità di compiere determinati movimenti.
Gli esami diagnostici, ad esempio risonanza magnetica e radiografia, possono essere prescritti dallo specialista e servono più che altro, in tale quesito, ad escludere che tali sintomi possano derivare da altre patologie della spalla.
Quali le terapie efficaci?
Ci sono ad oggi delle terapie efficaci per la capsulite adesiva che aiutano il paziente a ridurre la sintomatologia dolorosa e a recuperare la mobilizzazione dell’articolazione.
In prima linea nell’ambito dei trattamenti conservativi sicuramente è da prevedere un buon percorso di trattamento fisioterapico e terapia fisica prescirtto dallo specialista e eseguito da fisioterapisti specializzati e dedicati a questa articolazione e alla cura della capsulite adesiva. Nella maggior parte dei casi è il trattamento più adeguato e risulta essere determinante nella riabilitazione e nel recupero da tale patologia senza la necessità di intervenire chirurgicamente.
Le terapie fisiche più utilizzate attualmente in questi casi sono: laserterapia e tecarterapia che hanno come finalità la riduzione del dolore e dell’infiammazione innescando un importante processo ripartivo dei tessuti dell’articolazione. Per recuperare la mobilità il paziente comincia ad eseguire anche contestualmente, un esercizio fisioterapico controllato e graduale rispettando il limite di un’importante sintomatologia dolorosa ancora presente.
Come ulteriore arma nell’ambito della strategia conservativa nella cura della capsulite adesiva, volta alla gestione del dolore e alla riduzione dell’infiammazione abbiamo le terapie infiltrative. Anche in questo caso c’è una stretta collaboarzione tra fisioterapista e medico. Al trattamento fisioterapico spesso si associa un ciclo di 2-3 infiltrazioni di cortisone o di acido ialuronico (a discrezione del medico, in base alla necessità del paziente) rendendo il trattamento più tollerabile e facilitandone il recupero.
Nel caso in cui questi trattamenti conservativi non diano il risultato sperato, a discrezione dello specialista, verrà valutato, per la cura di questa patologia invalidante, l’intervento chirurgico.
Ad oggi l’ Intervento chirurgico è eseguito in artroscopia, minimamente invasivo, con ottimi tempi di recupero e un minimo traumatismo per il paziente e con piccola esposizione dell’articolazione. I risultati, eseguito da eseprti specialisti, sono ottimali. Nel follow-up di questa patologia, vista la predisposizione del paziente, è sempre opportuno prevedere un programma fisioterapico completo che preveda esercizi graduali, terapia fisica e massaggi specialistici volti alla mobilizzazione precoce per il recupero dell’articolarità.
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