Correzione del Piede Piatto del Bambino e dell’Adulto:
cosa fare?
Correzione del piede piatto: che cos’è?
Il piede piatto, piattismo, è una patologia comune nella società occidentale. E’ una condizione comune che affligge un vasto numero di bambini e adulti. Spesso sottovalutato, questo disturbo può causare una serie di problemi, compromettendo la qualità della vita e la capacità di svolgere attività quotidiane.
Il piede piatto nel bambino è una condizione caratterizzata dalla mancanza o dal crollo dell’arco longitudinale del piede. Questo fenomeno nei primi anni di vita è del tutto fisiologico, infatti tutti i bambini nascono con i piedi piatti. Nella fase di accrescimento e quindi all’inizio della deambulazione, 10-12 mesi di vita fino ai 3-4 anni, i bambini hanno bisogno di una base di appoggio più ampia per imparare a camminare. Per tale motivo, l’assenza dell’arco plantare fino ai 7-8 anni è una condizione di passaggio, vale a dire che con la crescita assumerà la normale curvatura, correggendosi quindi spontaneamente.
Effetti del piede piatto nel bambino
Il piede piatto nel bambino può comportare una serie di effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita. I bambini affetti da piede piatto possono sperimentare dolore o affaticamento durante l’attività fisica, difficoltà nel camminare o correre, instabilità e persino problemi di equilibrio. A lungo termine, il piede piatto non trattato può influire negativamente sulla postura e sulla distribuzione del peso corporeo, aumentando il rischio di sviluppare problemi muscoloscheletrici e articolari come l’artrosi.
In alcuni casi è consigliabile utilizzare del plantari e degli sport finalizzati al miglioramento dell’appoggio del piede, utili quindi nella fase di accrescimento.
Solo dopo la fase di accrescimento, quindi dagli 8 anni circa, il piede inizia ad assumere progressivamente l’aspetto del piede dell’adulto. E’ in questa fase che verrà stabilito il successivo iter per lo più chirurgico di un bambino con il piede piatto.
Percorso terapeutico per la correzione del piede piatto
È consigliato effettuare una visita ortopedica specialistica intorno ai 6 anni di età per verificare l’appoggio ed escludere la presenza di una vera e propria patologia. Il medico chiederà al bambino e ai genitori se sente dolore e in quali momenti, lo osserverà mentre cammina con le scarpe e a piedi nudi, valuterà l’appoggio anche grazie all’utilizzo del podoscopio e potrà richiedere eventualmente degli esami di imaging, come ad esempio le radiografie.
In seguito a tale visita, grazie ai progressi nella ricerca e alla vasta conoscenza accumulata, esistono diverse opzioni di trattamento per il bambino a cui viene fatta diagnosi di piede piatto. Gli interventi possono variare dal monitoraggio periodico e dall’utilizzo di calzature ortopediche specifiche, fino alla prescrizione di esercizi di rafforzamento muscolare e terapie fisiche mirate. In casi più gravi, potrebbe essere necessario ricorrere a interventi chirurgici per correggere l’architettura del piede e ripristinare la sua funzionalità.
Intervento chirurgico
L’ età migliore per eseguire la correzione del piede piatto con l’intervento chirurgico è tra gli 8 e i 12 anni, in alcuni casi anche fino ai 13-14 anni.
Due tipologie di intervento:
- Calcagno-stop, si inserisce una piccola vite all’interno dell’astragalo. Al termine si utilizzano 2 tutori per mettersi in piedi dopo 2-3 giorni e deambulare con l’ausilio di due stampelle. Dopo circa 18 mesi verrà rimossa la vite.
- Endortesi, infigge una piccola vite metallica o di materiale riassorbibile all’interno del seno del tarso, correggendo la pronazione. Al termine dell’intervento si utilizzano degli stivaletti gessati.
Piede piatto nell’adulto
Nell’adulto questa condizione può essere congenita (il paziente ha sviluppato il piattismo da bambino e non è stato curato) oppure può essere acquisita in seguito ad un trauma, una disfunzione o una patologia.
L’adulto nato con piedi normali, può sviluppare un piede piatto a causa di:
– traumi;
– patologie reumatiche e neurologiche;
– disfunzione del tendine tibiale posteriore.
Sintomatologia
Il piede piatto può essere sintomatico o asintomatico. I sintomi possono variare a seconda delle persone e del loro stile di vita. Nei casi sintomatici, il sintomo più comune è il dolore, che può essere alla caviglia a volte con tumefazione lateralmente o posteriormente al malleolo oppure alla schiena o alla muscolatura a causa della scorretta biomeccanica del passo e ad un appoggio scorretto del piede.
Trattamenti di correzione del piede piatto: conservativo e chirurgico
Se il piede piatto è sintomatico, inizialmente la terapia è di tipo conservativo, consigliando del riposo per ridurre il dolore e l’infiammazione, possono essere prescritti dei farmaci antinfiammatori, l’utilizzo di plantari su misura o specifici tutori o scarpe ortopediche personalizzate.
Infine lo specialista valuta un supporto del fisioterapista per la terapia fisica al fine di eseguire esercizi mirati per il piede piatto. Questo è molto importante soprattutto per i più giovani, ma anche nell’adulto.
Quando il trattamento di tipo conservativo non ha successo, l’ortopedico può dare indicazione di intervenire chirurgicamente. L’iter chirurgico varia a seconda del grado di severità della deformità e delle comorbidità del paziente. Sarà l’ortopedico a indicare la procedura più adeguata.
Il piede piatto rappresenta un problema comune sia per i bambini che per gli adulti, ma grazie ai progressi nella ricerca e alla conoscenza medica, ci sono molte opzioni disponibili per la correzione. Indipendentemente dall’età, è fondamentale consultare professionisti sanitari esperti per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.
Presso il nostro centro eseguono consulti medici esperti specialisti come la Dottoressa Marina Magnani, chirurgo ortopedico specializzata nell’età pediatrica ed evolutiva e il Dottor Massimiliano Mosca, chirurgo ortopedico dell’eta adulta e dell’età pediatrica-evolutiva.
Ricorda, un trattamento tempestivo e adeguato può alleviare i sintomi, migliorare la qualità della vita e prevenire complicazioni future.
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